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INPDAP E RATA PENSIONE

I prestiti erogati da parte dell’Inps (Istituto Nazionale per la  Previdenza Sociale) e dell’Inpdap (Istituto Nazionale di Previdenza dei Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica) vengono concessi in favore di soggetti che hanno raggiunto l’età del pensionamento e prevedono, per tale categoria di soggetti richiedenti, delle condizioni agevolate di restituzione di un prestito personale.
Infatti, questo tipo di finanziamenti, considerato che la vita dell’uomo medio si è allungata notevolmente, possono essere richiesti  anche da pensionati  di età fino a 90 anni.
La cosa importante è che il soggetto possa dimostrare, come garanzia di restituzione della somma presa in prestito, di essere titolare di una pensione di anzianità erogata da uno dei due enti previdenziali indicati qualche rigo sopra. Molto spesso, la cifra, che un soggetto può richiedere, non supera i 90 mila euro e come qualsiasi altra forma di finanziamento viene calcolato tenendo conto principalmente della capacità di reddito del soggetto richiedente e dell’importo della pensione che l’ente previdenziale eroga in suo favore, ogni mese, al netto della tassazione. Sulla base di tali elementi, si predispone il piano di ammortamento in cui si stabilisce l’ammontare massimo di una rata, la data di scadenza mensile di ogni rata ed il periodo di durata dell’ammortamento stesso nel quale il pensionato dovrà provvedere alla restituzione del capitale preso in presto maggiorato dagli interessi che gravano su di esso.
Se per ottenere dei finanziamenti altri soggetti (come i protestati, per esempio) devono presentare un terzo coobbligato che funga da garante o sottoporre ad ipoteca un immobile di proprietà per incrementare le garanzie in favore dell’ente erogante, in questo tipo di prestiti il soggetto richiedente, invece, non deve presentare alcuna garanzia. Questa forma di finanziamenti, infatti, dà la possibilità al pensionato di ottenere dei capitali che possono essere restituiti in un arco di tempo più o  meno esteso e, di solito, le rate mensili vengono calcolate prendendo il considerazione l’ammontare complessivo della pensione percepita dal soggetto richiedente al quale devono trattenere un quinto ogni mese, vale a dire il 20%.
La formula della cessione del quinto della pensione viene molto accettata anche dai pensionati che fanno una crescente domanda di questo tipo di finanziamento, in quanto fornisce delle tutele giuridiche  in conformità alle norme in materia di credito al consumo vigenti nel nostro ordinamento giuridico.
Un altro vantaggio, di non poco conto, è che il tasso di interesse è molto basso se confrontato con la politica adottata da altre istituzioni finanziarie che interagiscono sul mercato dei prodotti finanziari.

 

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