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Criteri concessione dei prestiti personali

Quali sono i criteri più importanti in base ai quali si decide se concedere o meno il finanziamento?

Al fine di ottenere un prestito personale, un soggetto richiedente deve essere nelle condizioni di proporre dei requisiti che possano garantire la restituzione della somma che forma oggetto del contratto di finanziamento stipulato con l’ente erogante. Ogni società, prima di concedere un prestito, prende in considerazione alcuni importanti criteri per stabilire se erogare quanto richiesto dal soggetto o meno.
Ogni istituto finanziario o di credito usa dei parametri propri per stabilire se vi è convenienza nell’elargire il prestito richiesto dal consumatore. Un principio comune che sta alla base di ogni rapporto tra l’ente erogante ed il soggetto richiedente è che sarà beneficiario del prestito il soggetto che presenta i giusti requisiti per lo possono qualificare solvibile ed in grado di mantenere gli impegni contrattuali assunti.
Come prima cosa, il soggetto deve avere un contratto di lavoro che dia la certezza di essere solvibile.
Di solito, hanno facile accesso al credito i lavoratori subordinati a tempo indeterminato, i quali possono richiedere un prestito la cui somma può essere restituita entro un termine concordato tra le parti contrattuali per mezzo della corresponsione di rate mensili, il cui importo può essere coperto dalla busta paga che mensilmente il lavoratore riceve dal proprio datore di lavoro, il quale, su richiesta dell’ente, deve detrarre la quota che corrisponde alla rata mensile del prestito personale richiesto da trasferire in favore dell’ente creditore. Il prestito potrebbe essere concesso, anche se il lavoratore è a tempo determinato, ma in questo caso, il finanziamento deve essere estinto entro la fine del rapporto di lavoro che lo lega al datore. Inoltre, l’importo richiesto non può superare una certa soglia e deve essere coerente con le possibilità di restituzione del soggetto richiedente. Un altro elemento, che è preso in considerazione, è la fedina finanziaria del potenziale debitore. Ciò vuol dire che, difficilmente un soggetto può avere accesso al credito se in passato ha ritardato il pagamento delle rate mensili (almeno 2 consecutive) ed è stato inserito nella lista dei “cattivi pagatori” per aver ricevuto un protesto (atto con cui l’ente finanziatore dichiara il mancato pagamento delle rate mensili del debitore) oppure un pignoramento (atto autorizzato da un’autorità giudiziaria con cui si espropriano dei beni del debitore inadempiente per essere venduti all’asta pubblica al fine di corrispondere i crediti vantati dall’ente erogante). A volte possono essere anche concessi dei prestiti personali a protestati e pignorati, ma quasi sempre, i tassi di interessi sono molto più alti rispetto a quelli che mediamente vengono praticati sul mercato.

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