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DA CHI VIENE CONCESSO IL PRESTITO PERSONALE

Il prestito altro non è che in prodotto finanziario che viene concesso da un istituto bancario o finanziario dietro la richiesta di un soggetto che necessita di credito per finanziare un progetto o semplicemente per eseguire delle operazioni di acquisto  di beni o servizi.  Nel momento in cui viene stipulato un contratto di finanziamento  sorge un rapporto obbligatorio, il cui lato attivo viene ricoperto dall’Istituto  erogante ( che può  essere un istituto di credito oppure un ente finanziario) e il lato passivo, invece, viene ricoperto dal debitore, il quale si impegna ad estinguere l’obbligazione contratta entro i termini fissati nello schema contrattuale, per mezzo del quale si definiscono tutti gli aspetti del rapporto obbligatorio tra il creditore ed il consumatore. Anche sulla persona del creditore incombono degli obblighi. Come prima cosa, egli è tenuto ad offrire il servizio dietro la controprestazione del debitore (con cui viene restituito capitale ed interessi) i cui oneri d’indebitamento vengono calcolati prendendo come riferimento il TAN (tasso annuo nominale) ed il TAEG (il tasso annuo effettivo globale). Secondo il tipo di prodotto finanziario che viene scelto, i tassi di interesse possono essere di tue tipi: uno fisso, l’altro variabile. Il tasso di interesse è fisso quando, nel corso di tutto il periodo di vita del prestito, il tasso rimane immutato.  Il tasso di interesse si dice variabile, invece, quando è soggetto a delle variazioni di valore per effetto di dinamiche che interessano il mercato della moneta e l’economia in generale. L’istituto erogante non può adottare una politica che prevede di praticare dei tassi di interesse troppo sproporzionati, chiamati anche  “ tassi usurai”, almeno che non vi  sia una ragione che li giustifichi.  Molto spesso accade che gli istituti di credito, al fine di ottenere con un buon grado di certezza il rimborso dei finanziamenti, chieda ai soggetti che richiedono un prestito di presentare delle  garanzie, facendo in modo che un terzo coobbligato operi in qualità di fideiussore.
Il prestito personale è detto anche “non finalizzato” perché il soggetto che lo richiede non è tenuto a giustificare la somma richiesta e che forma oggetto del contratto di credito al consumo che stipula con l’ente erogante. Nel momento in cui il prestito viene accettato dall’istituto di credito, il soggetto richiedente diventa debitore e riceve nelle proprie mani la somma che verrà versata dall’ente erogante.
Il prestito dovrà essere restituito secondo le modalità che sono oggetto di accordo tra le parti contrattuali ed il rimborso del finanziamento viene definito da un programma, chiamato “piano di ammortamento”, in cui sono indicate il numero delle rate, il termine di scadenza del finanziamento, i tassi di interesse praticati ed altre condizioni indicate a discrezione dell’ente creditore.

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