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FURTO DI IDENTITA’: COSA E’ E COME PROTEGGERSI

A volte, purtroppo, può accadere che qualcuno, agendo in malafede, si appropri dei dati di un’altra persona per accendere un prestito che mai rimborserà, a danno della vera identità del soggetto che, inconsapevolmente, viene iscritto dall’ente erogante nel registro dei cattivi pagatori nel momento in cui non paga almeno due rate mensili consecutive. In questo caso verrebbe da dire: non vuoi la truffa, anche la beffa!  Ad ogni modo, bisogna dire che, per fortuna la notifica di non aver pagato le rate mensili di un prestito mai richiesto arriva presso il domicilio dell’inconsapevole debitore.
Da quel momento, il soggetto può disporre di tutti i mezzi legali che il nostro ordinamento gli mette a disposizione per far valere  i propri diritti e difendersi dalla truffa di cui, a sua insaputa, è rimasto vittima.
Infatti, secondo quanto viene stabilito dalle norme in materia di credito al consumo, il soggetto che non ha mai fatto richiesta di un finanziamento può agire legalmente per ottenere un’immediata cancellazione dal registro dei cattivi pagatori e di essere liberato da ogni obbligazione che è stata contratta a suo nome e per la quale non hai prestato il suo consenso. Come prima cosa, la vittima di questa truffa deve immediatamente denunciare presso le forze dell’ordine l’accaduto e verificare che i dati contenuti all’interno del CRIF inviando la domanda mediante la quale si può accedere al registro dei cattivi pagatori.
Una volta entrati nella banca dati, il soggetto deve inviare al CRIF la domanda per mezzo della quale si chiede l’eliminazione adoperando uno specifico modulo, a cui va anche allegata una copia della denuncia che è stata sporta del soggetto truffato in cui vanno indicati tutti i dettagli del finanziamento ed i dati personali della vittima del raggiro. Nel nostro tempo, purtroppo, non sono poche le persone che si recano presso un istituto bancario per ottenere un prestito esibendo documenti i cui dati riportati appartengono ad  altre persone, presentando addirittura una busta paga che indica un compenso molto alto che è in grado di dare copertura finanziaria al finanziamento che  si intende accendere che, di solito, come minimo presenta almeno quattro zeri. Nel momento in cui, il prestito viene elargito il debitore scompare ed il cliente viene iscritto nel registro dei cattivi pagatori e,  a pagarne le conseguenze sarà il soggetto il cui nome viene speso indebitamente per mettere in atto una truffa. Questo fenomeno è anche molto in crescita sul web e non sono pochi i tentativi di truffa nei confronti di istituti finanziari che concedono sulla rete dei prestiti. Secondo le stime, ogni cento richieste, almeno due, tre, sono veri e propri tentativi di truffa a danno dell’ente erogante.

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