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PRESTITI A CATTIVI PAGATORI: COSA SONO?

Il Cattivo pagatore, per definizione, è il soggetto debitore che, dopo aver contratto un debito, non esegue in modo puntuale le prestazioni per mezzo delle quali, mensilmente, avviene la restituzione della somma di denaro presa in prestito presso un ente erogatore (un istituto finanziario o di credito).
Di solito, questo soggetto è anche impossibilitato ad estinguere le obbligazioni contratte e scaturiscono dal contratto di credito al consumo stipulato e, nella norma, viene letteralmente perseguitato da azioni di recupero da parte degli aventi diritto. L’azione di recupero dei crediti che maggiormente viene usata prevede l’esecuzione in forma specifica iscrivendo ad ipoteca gli immobili ed i beni che possono essere pignorati da parte dell’autorità giudiziaria, la quale per mezzo di un’asta pubblica metterà in vendita le proprietà del debitore ed i proventi verranno in tutto o in parte adoperati per far si che il creditore (l’ente erogante il prestito personale) possa realizzare le proprie ragioni di credito.
Secondo la legge, è cattivo pagatore anche colui il quale emette degli assegni oppure delle cambiali in bianco (vale a dire senza che vi sia un’adeguata copertura finanziaria) oppure nel caso in cui siano stati revocate le carte di credito oppure le carte bancomat al debitore inadempiente.
Quando sentiamo parlare di Prestiti in favore di Cattivi Pagatori, pertanto, altro non sono che finanziamenti dedicati a persone che almeno una volta nella vita hanno ritardato il pagamento di almeno due  rate consecutive mediante le quali avrebbe dovuto pagare delle quote di prestito che l’ente erogante gli ha concesso. L’elemento del ritardo di pagamento distingue il cattivo pagatore da qualsiasi altro soggetto inadempiente. I prodotti finanziari dedicati ai cattivi pagatori, che sono anche lavoratori dipendenti (pubblici o privati) in forza ad un contratto di lavoro a tempo indeterminato,  sono i prestiti contro la cessione del quinto dello stipendio, il prestito delega e prestiti mediante la corresponsione di cambiali mensili. Nel caso di un cattivo pagatore che svolge un’attività di lavoro autonoma, il prestito personale dedicato a tale categoria di soggetti viene erogato solo se vi è un terzo coobbligato che funge da fideiussore oppure se si presentano delle garanzie reali da sottoporre ad ipoteca (la proprietà di beni immobili).
Infine, un’altra importante specificazione che vogliamo fare è che il soggetto che ha acquisito la penalizzante qualifica di “cattivo pagatore” può ottenere la cancellazione dalla lista dei soggetti meno affidabili a cui dare credito se per esempio è stata oggetto di truffa da parte dell’ente erogante e che, chiaramente, nelle more del giudice deve essere dimostrato dal debitore su cui incombe l’onere di provare ciò. Ad ogni modo, l’operazione di cancellazione non può essere eseguita prima dei due anni dal momento dell’iscrizione del soggetto accusato di essere un cattivo pagatore.

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