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I soggetti che svolgono delle attività di lavoro subordinato in forza ad un contratto a tempo indeterminato, nel nostro paese, sono coloro i quali, in modo agevole, accedono al credito.

Il credito può essere concesso anche ai soggetti che svolgono un’attività di lavoro a tempo determinato, ma in questo caso, si consiglia di stipulare dei contratti di finanziamento che prevedono un piano di ammortamento di durata pari al periodo di lavoro, in modo tale da avere la certezza di restituire la somma presa in prestito maggiorata dagli interessi.

Chiaramente, se il lavoratore è a tempo determinato sia presso un’azienda pubblica che privata, l’ammontare che può richiedere di solito non è molto alto.
Se il soggetto richiede una cifra che risulta essere maggiore rispetto alla capacità di garantire un’adeguata copertura finanziaria, l’istituto erogante richiede la presenza  di un soggetto con cui si è legati da vincoli di parentela che sia lavoratore a tempo determinato e che disponga di una busta paga che sia in grado di offrire tutte le garanzie di cui necessita l’istituto finanziario stesso.

Il soggetto chiamato in causa fungerà da terzo coobbligato (agendo in qualità di garante fideiussore) e sarà tenuto a sottoscrivere il contratto di finanziamento e, da quel momento in poi, sia il fideiussore sarà obbligato in solido con il soggetto richiedente a cui verrà consegnato l’ammontare richiesto e che forma oggetto del contratto di credito al consumo stipulato con l’ente erogante. Un’azione di restituzione, che sia in grado di estinguere ogni obbligazione che scaturisce dal contratto concluso tra le parti, produce degli effetti liberatori sia per il soggetto debitore ed intestatario del finanziamento che del terzo obbligato che ha agito in qualità di fideiussore. Altra cosa da dire è che i prestiti possono essere concessi in favore di lavoratori stranieri dipendenti in forza ad un contratto di lavoro a tempo indeterminato (con continuità di lavoro per almeno ventiquattro mesi) che siano residenti, da almeno trentasei mesi, nel nostro paese.
Per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato vi sono delle maggiori possibilità di accedere al credito e con tantissime agevolazioni e trattamenti convenienti dal punto di vista economico. Per esempio, l’ex-INPDAP concede piccoli prestiti, ma anche finanziamenti di lunga durata fino a 120 mesi.

Sia per i piccoli finanziamenti che per i prestiti a dipendenti più elevati l’importo, che può essere erogato, è strettamente correlato allo stipendio che il dipendente percepisce ogni mese dal quale viene trattenuta una quota che verrà trasferita in favore dell’ente erogante. La forma di prestito personale (rimborsabile entro 120 mesi) più diffusa rimane quella che prevede la cessione del quinto dello stipendio, dove in busta sarà detratto, ogni mese, il 20% dello stipendio che l’amministrazione pubblica eroga al dipendente.

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