You are here
Home > Soluzioni accesso al credito > PRESTITI A DIPENDENTI PUBBLICI E PARASTATALI

PRESTITI A DIPENDENTI PUBBLICI E PARASTATALI

Il mercato dei prestiti è in continua evoluzione e cerca di offrire dei prodotti che siano in grado di rispondere al meglio ai bisogni dei consumatori che, nel tempo, tendono a incrementare la loro domanda di servizi finanziari, anche per effetto della crisi economica che sta letteralmente attanagliando il sistema economico del nostro paese. In questo articolo, seppur in modo molto schematico, ci occuperemo dei finanziamenti che possono essere concessi ai Dipendenti Pubblici e parastatali.
Un prodotto finanziario che, oramai, viene messo a disposizione da qualsiasi istituzione finanziaria in favore dei dipendenti pubblici è il prestito delega. Si tratta di un finanziamento personale con mandato che non può essere revocato al datore di lavoro, il quale, ogni mese deve trasferire delle quote del compenso del dipendente in favore dell’ente erogante. Il prestito delega viene consegnato nelle mani del soggetto richiedente che svolge un’attività di lavoro subordinato a tempo indeterminato all’interno di una struttura pubblica ed il suo ammontare può variare a seconda dell’età del dipendente, della sua anzianità di servizio e della sua retribuzione. Il prestito delega ha una durata massima di dieci anni ed è dedicato ai dipendenti pubblici che appartengono a ministeri o a dipartimenti delegati, ma anche a dipendenti parastatali (vale a dire i dipendenti dell’Amministrazione centrale dello Stato, come i diversi Ministeri, le Forze dell’ordine, Università pubbliche, Scuole Statali, eccetera). Infine, un altro prodotto finanziario molto diffuso sul mercato e che viene concesso anche ai Dipendenti Pubblici e parastatali è il prestito personale con la formula della cessione del quinto dello stipendio. Si tratta di un prestito non finalizzato (cioè il richiedente non deve giustificare la somma che intende prendere in prestito) e che viene restituito mediante delle rate mensili entro i termini ed i modi che sono previsti da un apposito piano di ammortamento predisposto dall’ente erogante. Il rimborso del finanziamento avviene per mezzo di trattenute sulla busta paga che non sono superiori al quinto dello stipendio che è pari al 20%. Un’altra garanzia del finanziamento che l’istituto chiede è il trattamento di fine rapporto contrattuale (TFR) del dipendente che verrà corrisposto dall’ente pubblico presso cui lavora solo al momento della cessazione del rapporto di lavoro.
Anche in questo caso, il termine massimo entro cui estinguere il finanziamento è 120 mesi.
Infine, nel caso in cui i dipendenti dovessero necessitare in un prossimo futuro di un’ulteriore liquidità, possono fare richiesta di un altro finanziamento che prevede in questo caso la cessione del doppio quinto dello stipendio che prevede una trattenuta in busta paga che è del 40% sul compenso netto corrisposto dall’ente in cui il dipendente lavora.

Top